Un esempio di superamento dei limiti e delle limitazioni
Determinazione, coraggio, voglia di mettersi in gioco e grande passione: sono queste le prime parole che vengono in mente volendo descrivere la bella impresa del nostro Mirko Balzan. Nello sport, come nel lavoro, Mirko è un esempio di come affrontare al meglio le sfide, spesso difficili, che la vita ci mette di fronte.
Trent’anni da poco compiuti, Mirko è entrato nel nostro staff un anno fa e ci ha subito colpito per la sua risolutezza ed energia. Rimasto vittima di un incidente in moto, che gli ha fatto perdere l’uso del braccio sinistro all’età di diciotto anni, non ha mai perso la voglia di mettersi in gioco, di prefissarsi degli obiettivi e di tagliare nuovi traguardi.
“Per mia fortuna, non ho mai perso la voglia di andare avanti. – ci spiega – Così dopo gli anni di riabilitazione, sono salito in bici solo come sfida personale. Non credevo di farcela: nei primi tempi era durissima. Vedere, però, piccoli e continui miglioramenti mi ha stimolato a proseguire”.
Dopo l’incidente, infatti, si è dedicato con passione prima alla mountain bike e in seguito alla bici da corsa, passando in breve tempo all’agonismo e ottenendo, dal 2011 a oggi, notevoli risultati. Dopo l’esordio con la Granfondo bellunese nel 2011, negli anni successivi il numero di gare alle quali ha partecipato è aumentato: la Sportful Dolomiti Race, la Granfondo del Prosecco, ancora la Granfondo bellunese e alcune gare Acsi.
Nel 2014 è stato il primo anno nel settore paralimpico, dove ha ottenuto il secondo posto di categoria alla Granfondo di Firenze e la medaglia di bronzo al Campionato Italiano Mtb Paracycling. Soddisfazioni che continuano anche in questo 2015 con la partecipazione alla prova di Coppa del Mondo di Maniago e l’argento ai Campionati Italiani MTB Paracycling.
“Per il prossimo anno vorrei dedicarmi sempre di più al settore paralimpico, partecipando al maggior numero possibile di eventi nazionali e internazionali. – ci confida – Avvicinarmi agli atleti e ai tecnici della nazionale paralimpica mi ha dato modo di crescere dal punto di vista sportivo e umano.”